Siamo orgogliosi di presentarvi Luca Zanni, professionista reggiano del settore impianti elettrici, attivo da quindici anni nella progettazione come libero professionista, oggi nostro punto di forza nello sviluppo nel settore impianti di Cairepro.
Luca, quale è stato il tuo impatto con il nuovo ambiente lavorativo e con le persone del team?
Sono molto soddisfatto di essere entrato in questo gruppo; l’impatto è stato positivo, l’ambiente mi è parso da subito stimolante, in particolare nel rapporto che ho stabilito con i colleghi. Posso dire che si percepisce un clima sereno, collaborativo e professionale. Sono stato subito coinvolto e ho trasmesso le mie competenze, ricevendo medesimi feedback.
Vuoi raccontarci quali sono le tue esperienze formative e professionali pregresse?
Ho studiato all’Istituto Tecnico Industriale di Reggio Emilia dove mi sono diplomato come perito elettrotecnico; per mettere in pratica ciò che imparavo a scuola, ho fatto per tre anni l’elettricista. Terminati gli studi, ho continuato ad esercitare l’attività per alcuni mesi e, successivamente, ho iniziato una collaborazione con uno studio tecnico di progettazione d’impianti elettrici, durata poi 15 anni. In quel periodo ho svolto il praticantato e mi sono iscritto all’Albo dei Periti Industriali. Ho conosciuto Cairepro come fornitore esterno di prestazioni professionali su alcuni progetti, ricevendo alla fine di questi una proposta di collaborazione continuativa.
In che modo l’ingresso in Cairepro incide sulla tua crescita personale e professionale?
Il rapporto con i nuovi colleghi può sicuramente farmi crescere sia dal punto di vista personale, sia da quello professionale; ne ho già avuto la prova sin dai primi momenti e comunque nel confronto con la mia precedente esperienza, in cui il lavoro individuale non mi dava l’opportunità del confronto, di un approccio condiviso su competenze ampie. In particolare nel mio settore è importante dialogare con le altre professionalità che sviluppano il progetto e predisporre soluzioni che siano integrate ed efficienti. Architetti, Ingegneri strutturali, Impiantisti meccanici, Computisti e Project Manager diventano per me interlocutori indispensabili per vincere “i limiti del progettista solitario”. Qui li ho trovati.
Parlaci di uno dei progetti che avete sviluppato nell’ultimo periodo utilizzando la metodologia integrata?
Con Letizia Gilardi, ingegnere che coordina il settore impianti, abbiamo collaborato sul progetto del Capannone #17 denominato “Cattedrale”, edificio che fa parte del Parco Innovazioni delle ex Reggiane a Reggio Emilia, destinato diventare il quarto polo dell’Università di Modena e Reggio in città. Il progetto è firmato dallo studio Zamboni Associati Architettura capogruppo della commessa e Cairepro ne cura l’ingegnerizzazione. Fin da subito abbiamo impostato in parallelo il progetto degli impianti elettrici e termomeccanici, per fornire la massima integrazione con la parte architettonica, vista la qualità formale impostata su questo storico manufatto. Abbiamo coinvolto le aziende fornitrici per strutturare una proposta innovativa ed efficiente, richiedendo modifiche su misura del progetto in termini di sostenibilità e prestazioni, con lo scopo di realizzare soluzioni durevoli e di qualità. Il progetto è interamente in BIM, metodo che impone un coordinamento totale tra i vari attori.
I risultati ottenuti fino ad ora sono soddisfacenti, pur nel breve tempo messo a disposizione dalla Committenza, e ho potuto constatare una forte assetto relazionale derivante sia dai metodi di lavoro, sia della qualità dei nuovi colleghi che mi circondano.
Quali sono gli aspetti più difficili del tuo lavoro e quali i più gratificanti?
Normalmente, la progettazione dell’impianto elettrico viene sviluppata nelle fasi finali e questo impone spesso un adattamento che complica il lavoro e riduce l’efficacia delle soluzioni possibil. Nei progetti prima viene la parte architettonica, poi quelle delle strutture, successivamente gli impianti termomeccanici e in ultimo, ahimè, il progetto elettrico. Per questo motivo, negli anni, ho dovuto adattarmi e rendere la mia progettazione molto flessibile. Vedere un progetto concluso rimane una grande soddisfazione tanto più se si è riusciti, come sto cercando di fare ora in Cairepro, ad anticipare alla fase di pianificazione le soluzioni del progetto elettrico e integrarle con tutte le altre discipline.
Quale valore aggiunto pensi di portare ora all’interno di Cairepro?
Avendo già collaborato con Cairepro da professionista esterno ho notato delle differenze rispetto al lavorare qui insieme agli altri; in pratica preferisco questa mia nuova dimensione. Le mie competenze infatti vengono sommate a tutte quelle del team impianti e non solo, e insieme arriviamo al 100% di integrazione con ottimi risultati.
Come passi il tempo libero fuori dal lavoro, vuoi dirci qualcosa su di te?
Amo stare in famiglia, coltivare le amicizie, preferisco stare in spazi aperti, vivere la natura e non faccio differenza tra mare e montagna.