Rigenera la città

Dicembre 04 2023 0Comment

Ci troviamo all’interno del Parco Innovazione, un’area di circa 100.000 mq, in passato occupata dalle Officine Meccaniche Italiane, impianto industriale nato nel 1904, protagonista della storia industriale e sociale del ‘900 della città di Reggio Emilia; nel 2008 la fabbrica è stata dismessa e trasferita altrove.

Il Comune di Reggio Emilia ha iniziato un’azione di trasformazione urbana con l’obiettivo di convertire i fabbricati industriali in luoghi per l’innovazione, il lavoro, la creatività e le relazioni. Attualmente il progetto vede quasi completato il primo quadrante, ovvero quattro archeologie industriali che sono state trasformate e occupate da aziende, centri di ricerca, la Fondazione Reggio Children e servizi dedicati.

Cairepro si sta occupando del progetto strutturale dei Capannoni 15 b e 15 c, attraverso l’analisi dell’”ossatura” esistente e lo studio delle tecniche costruttive del tempo da rendere sicure ed attuali. Inoltre, ha sviluppato la progettazione degli impianti idro-termo sanitari, meccanici e la diagnosi energetica, per una migliore efficienza dei capannoni stessi. Il progetto architettonico è coordinato dallo studio Zamboni Associati Architettura e quello paesaggistico con lo studio Silva.

Gli Ingegneri Alberto Calza e Salvatore Sestito, entrambi soci di Cairepro, presentano gli interventi, analizzando la storia dei luoghi e raccontando le tecniche costruttive innovative utilizzate per la rigenerazione.

L’Ing. Calza sottolinea gli aspetti storici che rendono l’intervento complesso ma infinitamente appassionante: “La consapevolezza dell’importanza storica della tipologia strutturale dell’edifico 15b ha guidato le scelte progettuali adottate nel campo edile e strutturale del recupero degli edifici stessi. L’obiettivo del progetto vede la conservazione delle strutture portanti in ferro, pilastri e capriate e la creazione di un grande parco lineare sottostante che penetra sotto l’edificio denominato incubatore. “L’edificio è sospeso trasversalmente le navate dell’edificio originario, come erano sospesi i carri-ponte che occupavano trasversalmente gli spazi di queste cattedrali in acciaio; esso è formato dall’accoppiamento di travature metalliche reticolari tipo Worren, come reticolari erano le strutture dei carriponte, oggi andate perdute, ma che costituivano allora il miglior compromesso tra leggerezza, manovrabilità e capacità portante”.

L’Ing. Sestito ha raccontato il Capannone 15c che ospiterà il quarto Polo Universitario di UNIMORE, “il fabbricato presentava evidenti incompatibilità architettoniche con la nuova destinazione d’uso richiesta e importanti carenze in termini di sicurezza strutturale e di risparmio energetico. Si è scelto di demolire e ricostruire la struttura perché la ristrutturazione, rispettando i criteri normativi, avrebbe comportato costi eccessivamente elevati. In accordo con la committenza abbiamo quindi recuperato, per quanto possibile, l’aspetto esteriore dell’edificio originale, demolendo la struttura interna”.

 

cairepro

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